Waiblingen (Germania)
E’ una città di 55 604 abitanti del Baden-Wurttemberg, in Germania.
Il primo documento ufficiale che fa menzione dell’esistenza della città è un atto imperiale dell’anno 855, ma già da un secolo Waiblingen era un importante centro del regno dei Franchii. L’omonimo castello cittadino fu sede degli Staufer e quasi certamente vide i natali di Federico Barbarossa nel 1122. Dal nome Waiblingen deriva il termine fiorentino e poi italiano ghibellino, che inizialmente indicava un appartenente alla fazione fiorentina favorevole alla casa sveva e in seguito il partito favorevole all’imperatore nell’intera penisola italica.
La tradizione narra che i nomi di Guelfi e Ghibellini (in tedesco, Welfen u. Waiblingen) ebbero origine in Germania nella prima metà del XII secolo. Secondo la comune opinione i due nomi furono i gridi di battaglia in uso tra i sostenitori della Casa di Baviera e della Casa dei duchi di Svevia (Hohenstaufen) dopo la morte dell’Imperatore Enrico V (1125), che non lasciò eredi diretti. Risuonarono per la prima volta nella forma “Hye Welff!” e “Hye Waiblingen!”[1] sotto le mura del castello di Weinsberg nella battaglia omonima, nei pressi dell’odierna città di Heilbronn, dove i duchi di Baviera nel 1140 opposero resistenza, poi soccombendo, all’assedio di re Corrado III di Hohenstaufen.[2]
Molto probabilmente però l’uso di tali denominazioni in un’accezione più squisitamente politica sorse qualche anno più tardi, quando cioè i due partiti, nati in Germania dalle lotte per la successione al trono, dopo la morte di Enrico V, vennero a contrapporsi come rappresentanti di due indirizzi politici antitetici. I seguaci degli Hohenstaufen sostenevano un indirizzo intransigente nei riguardi di qualsiasi ingerenza politica della Chiesa romana.
il conflitto tra Chiesa e Impero generalizzò e complicò quello tra Comuni e Impero. Così necessariamente si dissero Ghibellini quei signori feudali e quei comuni che speravano nel trionfo dell’Impero per il consolidamento delle loro fortune e si dissero Guelfi i sostenitori della causa delle libertà comunali e i partigiani della politica comunale del Papato.