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Ferla

FERLA, in provincia di Siracusa.

Il toponimo “Ferla” per quanto antico è stato adottato nel Medioevo. Il borgo si formò attorno al castello ed era caratterizzato da un complesso di case-grotta e da un intricato sistema di vicoli e stradine. Le contrade vicine furono probabilmente abitate in epoca greca e romana; durante la tarda antichità e per tutta l’età bizantina il territorio di Ferla fu intensamente abitato da comunità dedite all’agricoltura e soprattutto all’allevamento.

Per comprendere la genesi dell’attuale abitato di Ferla è utile ricordare che dentro la chiesa di San Giacomo e di San Sebastiano le ricerche di profondità hanno messo in luce alcune sepolture a loggetta che confermano l’esistenza di un’ampia area cimiteriale coincidente in parte con l’attuale piazzale. Il toponimo “Rigoria” secondo l’autorevole parere di alcuni studiosi richiama infatti lo spazio destinato alle sepolture pubbliche.

Recenti scoperte archivistiche, confluite in una pubblicazione di Luigi Lombardo e Pietro La Rocca, hanno portato a far luce sulla primissima storia medievale della cittadina di Ferla, sulle sue origini, in particolare sull’origine del suo nome. Secondo il libro dei due studiosi fu il nobilis dominus Iohannes de Ferula, civis di Ragusa e fedelissimo dei Chiaramonte, a dare il nome alla città, che probabilmente fondarono nei pressi dell’antichissimo sito di Liga. Apprendiamo la notizia dal testamento del barone di Ferla, (appunto) Iohannes de Ferula, rogato nella cittadina iblea in data 10 dicembre 1292, dove Iohannes dichiara di essere barone di Ferla e di tantissimi altri feudi di Sicilia, in particolare nei territori di Ragusa, Siracusa e Caccamo. Egli dice anche di aver fondato il monastero e la chiesa di S. Martino, su cui ha istituito il beneficio di Iuspatronatus, detto appunto di S. Martino, dove si trovano sepolti i suoi avi. Egli dispone di essere sepolto, congiuntamente ai suoi avi, nella famosa abbazia di S. Maria dell’Arco accanto al sepolcro di Isimbardo Morengia conte di Noto. Nomina suo erede universale e signore di Ferla il figlio Ruggero. I de Ferula ( La Ferla ) detennero tra alterne vicende la signoria di Ferla fino al 1392, quando furono dichiarati ribelli dai Martini, regnanti catalani, e furono da questi privati di tutti i beni. Il feudo di Ferla passò alla famiglia Moncada di Paternò, che lo detenne per diversi secoli. Nel 1625 divenne marchesato e passò a Giuseppe Rau e Grimaldi da Noto. I diritti baronali si estinsero con Francesco Tarallo Borgia.